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Polizze Dormienti - le prime cause vinte
Di Admin (del 23/03/2010 @ 00:19:47, in Economia, linkato 5792 volte)
Polizze-vita: fa causa alle Poste e vince«Spariti» i soldi di due assicurazioni: causa vinta. Impiegata di 28 anni convinta a non incassare quanto le spettava: il giudice le dà ragione. La donna si è rivolta a un legale che tutela i risparmiatori. La ragazzzaaveva ereditato due assicurazioni da 10mila euro dalla madredi Tiziano SoresinaREGGIO EMILIA. Pensava che riscuotere i 10mila euro legati a 2 polizze sulla vita di Poste Italiane fosse una semplice formalità. Ma per un’impiegata 28enne al dolore della scomparsa della madre s’è aggiunta la beffa di un incassso volatilizzato. In tribunale le cose sono andate diversamente.Una vicenda paradossale, anche per il modo in cui è maturata.Nel 2001 la mamma della giovane aveva pensato al futuro dell’unica figlia quando s’era decisa ad investire i suoi sudati risparmi (10mila euro, ai tempi 20 milioni di lire) - pagati sull’unghia - puntando su due polizze assicurative sulla vita di Poste Italiane. Due polizze decennali, che sarebbero scadute nel 2011. Ma nel luglio 2007 la madre 64enne era morta e alcuni giorni dopo la figlia si era recata in Posta per ritirare il gruzzolo che la mamma, con lungimiranza, le aveva lasciato per affrontare, almeno con un po’ di sollievo economico, le difficoltà della vita. Ma qui nasce il caso finito in tribunale. All’ufficio postale la 28enne veniva subito convinta a non ritirare quei soldi per attendere la più redditizia scadenza naturale delle polizze. Ma due anni dopo, ritrovandosi in ristrettezze, la giovane inviava una raccomandata all’ufficio postale chiedendo la riscossione delle due polizze. Alcune settimane dopo la sorpresa: con una lettera Poste Italiane si scusava con l’interessata, spiegando che non poteva provvedere a liquidare il premio delle due assicurazioni, facendo riferimento ad una legge che prevede come i premi non riscossi vengano vengano destinati ad un fondo per le vittime di frode finanziaria. A parte lo sgomento per la risposta ricevuta, alla 28enne è apparso subito chiaro che qualcosa in quella lettera non quadrava, visto che le due polizze-vita della madre non erano ancora scadute. A quel punto l’impiegata reggiana si è rivolta a Lericom, un comitato sorto a Parma per tutelare i risparmiatori rimasti coinvolti nel crac della banca d’affari Lehman Brothers. Tramite il legale del comitato - l’a vvocato parmigiano Giancarlo Buccarella - è stata subito presentato un ricorso per decreto ingiuntivo al tribunale di Reggio contro Poste Italiane. E nel giro di un mese il giudice ha concesso l’ordine di pagamento dell’intero premio assicurativo mai riscosso dalla 28enne (con tanto di interessi e spese legali).Una sentenza favorevole che potrebbe far scattare un pignoramento se la somma non verrà saldata in tempi ragionevoli dall’ufficio postale.Un caso isolato quello di Reggio? A quanto pare no, anzi episodi analoghi starebbero «fioccando» in diverse parti d’Italia. «Una legge che impedisce di riscuotere un premio assicurativo, dopo aver stipulato un contratto di questo tipo - commentano dal comitato Lericom - sarebbe del tutto ingiusta. E oltretutto si parla di premi non riscossi: i termini per la riscossione previsti dalle polizze sono decennali. La sentenza di Reggio è un precedente importante per chi si ritrova con questo tipo di problemi». (20 marzo 2010)Dalla Gazzetta di Reggio Emilia